domenica, marzo 02, 2008

Il voto utile

Di fronte a tanto strepito per alcune candidature del PD, sono arrivato alla conclusione che in effetti quello del Partito Democratico è un nuovo percorso, innovativo per il nostro paese fin troppo ingessato (basta quindi una novità piuttosto limitata a far gridare al miracolo). E questo mi spinge in effetti a sostenerlo, anche al di là dello stretto e per nulla scontato risultato delle prossime elezioni.

Quando sento dire "Candidare un operaio ed un imprenditore ? Uno dei due è di troppo", oppure "Mi vengono i brividi a sentire della candidatura di Calearo, il capo di Federmeccanica. Ci voleva Veltroni per recidere qualsiasi legame con la storia della
sinistra. Spero che da questo momento Veltroni abbia il buon gusto di
astenersi dal parlare di salario e di condizioni di vita dei lavoratori." credo che qualcuno sia rimasto un po' troppo indietro nella rincorsa al voto di nicchia.

In un paese che si vuole moderno, europeo, pronto alle sfide della globalizzazione, non si può far finta di essere ancora negli anni 20 e portare ancora avanti la lotta di classe contro i "padroni", all'insegna poi di cosa non si sa bene... operai alla guida delle aziende ? Questo tipo di propaganda è quella che serve a Berlusconi per dire, sentito l'altro giorno in conferenza stampa, che la sinistra (in cui ovviamente comprende il PD) ha l'invidia di classe, che considera le forze dell'ordine gente che per soldi tradisce il proletariato per servire lo stato borghese ed altre amenità di un passato che pareva lontano.

Ancora non è forse chiaro a tutti che nel nostro mercato, proprietà dell'impresa e lavoratori sono strettamente collegati. E' giusto, giustissimo che ci siano tutele al lavoro, e spetta allo stato farle rispettare, sia sotto il profilo contrattuale che sotto quello, ad esempio, della sicurezza sul lavoro. Ma non vedere che il bene dei lavoratori di un'azienda lo si costruisce facendo prosperare quella azienda, mi pare davvero qualcosa che è completamente fuori dal tempo. E capisco anche la necessità di operare una divaricazione netta rispetto a certe posizioni, anche se questo comporta il giudizio "Il PD si sposta al centro" (come se fosse una cosa "immorale" nel caso ipotetico che fosse vero...)

Nessun commento: