martedì, maggio 22, 2007

E adesso ?

Bagnasco: monito ai politici sul Family day "Allarme per le troppe morti bianche"



Sono curioso di vedere se adesso Rizzo, che aveva parlato di cedimenti culturali, proporrà di eliminare le tutele sui luoghi di lavoro o proporrà di dare il tesoretto alle industrie invece che ai ceti poveri, tanto per dare torto a Bagnasco :-)





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lunedì, maggio 21, 2007

Pragmatismo

L'Unità di oggi riporta uno scritto di Fassino su come aggirare i problemi nati sui DICO. Mi pare una posizione serena e pragmatica.



Il punto di fondo è "Possono essere la migliore proposta del mondo, ma oggi i DICO non verrebbero approvati in Parlamento". Visto che bene o male, in Italia le leggi devono passare il voto del Parlamento, è in effetti vero che puntare ad oltranza sul massimo risultato ha la controindicazione che se non lo si ottiene, si rimane con un pugno di mosche.



Quindi, se il risultato è 100, è certo che farebbe piacere ottenere 100, ma se per puntare a quello si rischia di ottenere un bello zero tondo tondo, una soluzione di compromesso può avere un suo senso. Avrebbe anche il vantaggio che, anche se "20" non è "100", è di certo più di "0". E se stiamo parlando di diritti delle persone, può essere una differenza non trascurabile.



Non sarà la soluzione migliore del mondo, quella di passare dal codice civile, però se alla fine permette alle persone interessate di accedere ai diritti e ad un miglioramento delle proprie condizioni di vita, non vedo perché bollarla in partenza come cedimento, arretramento culturale ed altre cose che si sono sentite in questi giorni.



Spesso i massimalisti ottengono l'invidiabile risultato di non guadagnare niente di concreto per le istanze che portano avanti. Ma spesso ai massimalisti non interessa che si ottengano i risultati, bensì di coltivare il loro orticello di voto di protesta, per continuare a garantirsi il posto in Parlamento...



Quindi ben venga una soluzione che riesca ad avere una maggioranza parlamentare, trasversale o meno, perché quello che conta è che le persone poi abbiano i diritti.





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domenica, maggio 13, 2007

Non sa / Non risponde

Visto che in Italia in questi giorni sembra che i problemi siano solo Dico, Family Day, CEI e compagnia, mi è venuta da tirare qualche somma dopo questa orgia di discussioni, manifestazioni, dichiarazioni e compagnia bella.



La sintesi a cui sono arrivato è forse banale e discutibile, ma amara ed al momento non vi vedo alternative praticabili: fino a quando il centrosinistra, schieramento per il quale ho votato, non chiarirà meglio i rapporti interni delle sue componenti e la pari dignità di queste di fronte ai problemi anche etici del dibattito politico, non avrà nuovamente il mio voto.



Questo ovviamente non significa che voterò centrodestra, perché il modello di società del centrodestra non lo ritengo accettabile in molti elementi, e come minimo discutibile in altri. Per la prima volta nella mia carriera di elettore, mi trovo in una sorta di limbo, per cui non mi riconosco sufficientemente in nessuna delle due coalizioni per decidere di supportarne una, pur turandosi il naso.



In tutta questa discussione, che si è sviluppata su giornali, TV e media assortiti, nonostante il fatto che io sia sempre stato piuttosto critico su alcune prese di posizione della Chiesa, del Papa, delle gerarchie, mi sono sentito piuttosto urtato dal fatto che "cattolico" sia stato usato come sinonimo, di volta in volta, di oscurantista, medievalista, reazionario, retrogrado, razzista e chi più ne ha più ne metta. Fare di ogni erba un fascio è sempre sbagliato, e le generalizzazioni di cui si è più volte accusata la propaganda berlusconiana, in questo caso sono state fatte con pochissima cura nei confronti di partner di maggioranza e di governo.



All'interno dell'Unione non c'è stata a mio avviso la sensibilità di accettare anche le opinioni dei cattolici come "degne" di considerazione e di discussione, come quelle di altre componenti, ma sono sempre state liquidate sbrigativamente come vecchiume reazionario. Divertente che poi queste etichette siano spesso attribuite da partiti che si definiscono "comunisti", come se la storia non avesse già dato un chiaro giudizio su questo tipo di organizzazione sociopolitica...



Interessante poi il fatto è che io personalmente sono a favore dell'estensione dei diritti alle coppie conviventi (il fatto che poi sia una legge sui Dico o una modifica del codice civile è un tecnicismo di cui non mi intendo, se il risultato è lo stesso poco mi interessa): la mia posizione non è quindi legata allo specifico della questione, ma al "metodo" che è emerso nel corso del dibattito. Insomma, pur essendo tutto sommato favorevole al principio in discussione, non mi sono sentito rappresentato, ed anzi, mi sono sentito attaccato, come cattolico, da esponenti di partiti per i quali ho votato, esprimendo il voto per la coalizione nel suo complesso.



Sinceramente spero in una ricomposizione della vicenda, ma ci sono molti segnali che mi fanno pensare il contrario, anzi la tendenza alla radicalizzazione delle divisioni... poi vedremo come farà a stare insieme un raggruppamento che vede posizioni diametralmente opposte nella visione della società, come quelle di Capezzone e Giordano... per ora hanno un "nemico" comune, che permette di superare (o meglio nascondere) le divisioni interne.





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martedì, maggio 08, 2007

Farsi del male da soli

E' divertente, e forse istruttivo, vedere come il governo attualmente in carica, non riesca ad avere alcun momento "positivo" senza che vi si faccia subito corrispondere una polemica o una crisi interna.



Nei giorni scorsi i giudizi positivi sull'economia, i dati positivi sulla stessa, i successi italiani nel campo dell'energia ed altri risultati che altri avrebbero pubblicizzato come miracoli, sono stati via via affiancati ed oscurati da polemiche su ICI, Partito Democratico, conferenza sulla famiglia e via dicendo.



Perché istruttivo ? Perché è anche così che si perdono le elezioni: se non si riesce a comunicare al paese che le cose vengono fatte, che i sacrifici chiesti hanno portato dei risultati concreti e che non è vero che tutto va a catafascio e siamo un paese in svendita, di certo non si può pensare di convincere qualche elettore a "cambiare campo". Almeno su questo, forse è il caso di imparare dagli avversari...





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