venerdì, dicembre 28, 2007

Un'altra pagina di faziosità ?

Non so perché, ma è un periodo in cui curiosamente si moltiplicano le semplificazioni "faziose" dei giornali, anche su argomenti molto seri.

Titola l'Unità:

"Sei gay? riabilitati nel corso organizzato dalla Chiesa"

Se non ricordo male, qualche giorno fa il titolo era un po' più "corretto" perché parlava almeno di corsi "clandestini". Il punto è che se poi si va a leggere l'articolo, si parla di organizzazione cattoliche e/o "legate" alla Chiesa. Ma non c'è scritto da nessuna parte che la Chiesa organizzi questo tipo di terapie riabilitative. E questo al di là delle posizioni in merito all'omosessualità che sono comunque piuttosto note. Ed al di là del merito di queste terapie, che non ho modo di giudicare e su cui è giustissimo che si discuta di validità scientifica o meno (ed in caso non se ne rilevasse, che siano proibite).

Rimane il fatto che, giorno dopo giorno, giornali che una volta si facevano vanto (che so, Unità o Repubblica, perché sono quelli che mi capita di leggere più spesso), e meritatamente, di avere posizioni ben definite ma di praticare un giornalismo fondamentalmente corretto (nell'ambito delle proprie convinzioni), si trasformano progressivamente in "fogli" il cui stile pare ricalcare più quello del Giornale o di Libero, o peggio della Padania, dove il titolone sparato a X colonne è più un richiamo "choccante" che un rapido sunto di quanto conterrà l'articolo.

Il fatto che questo tipo di commenti (vedi quello sull'enciclica "Puntuale come la morte e le tasse"), che coinvolgono un po' tutti, ma hanno apparentemente come bersaglio privilegiato gli ambienti cattolici (a vario titolo, ieri Scalfari faceva le pulci alla Binetti, citando l'enciclica di cui aveva parlato male settimane prima, se non ricordo male) mi fa pensare che ci sia una sorta di "campagna elettorale" per definire gli ambiti all'interno del futuro PD (mi baso sull'orientamento prevalente dei giornali in questione). Evidentemente la possibilità che il PD, essendo unione di una componente socialdemocratica e di una cattolica, entrambe connotate in senso riformista, debba raggiungere fra queste due "anime" una sorta di compromesso è visto da qualcuno come fumo negli occhi. Per cui ben venga dipingere nella maniera peggiore l'anima cattolica, in modo che quando si dovranno "fare i conti" sull'ispirazione ed il programma del nuovo partito, una delle due parti sia vista come "retriva" e quindi di fatto emarginata nella definizione dei traguardi che si pone il partito, e la coalizione che intorno ad esso si dovesse coagulare.


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giovedì, dicembre 27, 2007

Ohibò, mi si è ristretto lo Zapatero...

Non capisco bene, dopo che per anni Zapatero ci è stato presentato come un modello per il centro-sinistra italiana, uno che finalmente faceva rigare dritto i cattolici che in Spagna non si volevano rassegnare alla modernizzazione del Paese, uno che diceva le cose come stanno a vescovi e prelati, insomma, "Viva Zapatero" e compagnia cantante.

Oggi si scopre, su un giornale non sospettabile come l'Unità, che non è tutto così rosa come lo si è dipinto:
"La scontentezza della sinistra non è, come si diceva, infondata. Non si
sa, per esempio, dove un grande giornale italiano abbia pescato la
notizia che Zapatero ha eliminato i privilegi fiscali della Chiesa, ha
tolto i sussidi pubblici alle scuole private religiose e si appresta a
rimettere in discussione il Concordato. Nulla di tutto ciò: i privilegi
fiscali sono stati contestati dalla Commissione europea e non dal
governo spagnolo; i sussidi alle scuole religiose non sono stati
toccati, e nessuno pensa a ridiscutere il Concordato. Di fatto, in
questa legislatura i fondi pubblici destinati alla Chiesa sono
aumentati, e dal programma elettorale è scomparso qualsiasi accenno a
un ampliamento della legge sull'aborto e a una legge sull'eutanasia.
Non c'è da meravigliarsi che un simile atteggiamento, di fronte a una
Chiesa belligerante che ne fa di tutti i colori, disturbi l'elettorato
laico."


Non so in effetti dove si sia presa la notizia citata sui privilegi fiscali, ma è vero che anche l'Unità negli ultimi anni ha creato l'icona di Zapatero come il modello perfetto per un premier di sinistra non sottoposto alle gerarchie... scoprire, nel giro di una notte, che non è così e poi dire che sono altri che hanno sbagliato non mi pare un bel modo di fare giornalismo.

Seconda considerazione: la Spagna era stata proposta come modello di un paese di tradizione cattolica che andava verso un laicismo spinto, grazie anche a Zapatero. Evidentemente così non è, o comunque la cosa non piace necessariamente ad alcune parti della popolazione. E queste parti sono elettoralmente importanti, se è vero che convincono il partito di governo a cambiare programma in modo così consistente. Evidentemente, non è che gli spagnoli siano così ansiosi di cambiare, altrimenti non voterebbero programmi più "moderati". A questo punto ci si chiede se sia corretto proporre anche in Italia una "deriva Zapaterista" (in senso propositivo di programma), visto che tutto questo splendore riformista e laicista a casa sua a quanto pare non esiste... perché allora dovremmo realizzare in Italia le cose che Zapatero non fa in Spagna, considerato anche che mediamente l'elettorato italiano è ancora meno "spinto" a sinistra rispetto a quello spagnolo ?


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domenica, dicembre 23, 2007

A Natale siamo tutti più buoni...

Treviso, offensiva leghista "I musulmani sono un tumore" - cronaca - Repubblica.it

La cosa curiosa è che a portare avanti posizioni così oltranziste siano proprio persone che poi vorrebbero ergersi a difensori dei "valori cristiani". E' del tutto incoerente che un leghista, al grido di "facciamo vedere che siamo diversi da loro" proponga poi ciò di cui si lamenta riguardo ai paesi come l'Arabia Saudita, in cui non è consentita la pratica della religione cristiana. Operano quindi una sorta di ritorsione, cosa di cui non mi pare si trovi traccia in nessun Vangelo... Se si vuole dimostrare di essere "diversi" o "migliori", bisognerebbe testimoniarlo con gli atti concreti, non con vuoti proponimenti e parole d'ordine (salvo poi magari sposarsi con rito celtico o partecipare a cerimonie "paganeggianti" tipo quella dell'ampolla del Po).

Proprio sotto Natale, quando l'accoglienza, la comprensione, la pace "universale" dovrebbero essere tratti distintivi di chi si vuole definire cristiano, arrivano provvedimenti e dichiarazioni che a quanto riporta l'articolo, imbarazzano anche compagni di viaggio come quelli di Forza Italia, che in questi anni hanno coperto qualsiasi nefandezza uscisse dalle bocche leghiste: segno che forse questa volta si è andati oltre il sopportabile. Comunque, penso che alla fine Gentilini avrà comunque guadagnato consenso, e FI si turerà il naso, dicendo che è stato frainteso e cose simili...

E' poi chiaro che ognuno ha diritto alle proprie opinioni, ed anzi si deve riconoscere a Gentilini e ai leghisti che sicuramente non si nascondono dietro ad un dito riguardo il loro "odio" per tutto quanto è diverso dalla loro "normalità", però che poi non vengano ad ergersi a difensori dei valori della cristianità contro l'invasione islamica, perché di simili farisei non se ne sente certo il bisogno.



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giovedì, dicembre 20, 2007

C'è più gusto ad essere italiani...

...quando non ci si vuole per forza piangere addosso, sostenendo che da noi va sempre e comunque tutto male, e che gli altri sono sempre e comunque più bravi di noi. Anzi, di solito l'italiano mediamente si "bea" di avere un sacco di difetti, ed anche quelli che riconosce come "pregi" in molti casi lo sono per l'uso improprio che ne viene fatto (rete di conoscenze, furbizia, etc.).
Però ci sono anche situazioni in cui in effetti alla fine è piacevole essere italiani per quello che si è realmente e che si riesce a produrre nell'ambito anche internazionale. Ovviamente mi riferisco al paziente lavoro di diplomazia che ha portato alla moratoria ONU sulla pena di morte. Con tutti i limiti pratici che questo tipo di pronunciamento ha, come minimo c'è il merito di aver portato avanti un "grande valore" in modo da metterlo nell'agenda del principale consesso mondiale "condiviso", per quanto oggi piuttosto privo di potere reale.

In questa vicenda ci sono più aspetti interessanti: per prima cosa, l'Italia conferma il suo impegno contro la pena di morte, cosa che tra l'altro mi pare sia condivisa dalla popolazione, quando i sondaggi sono fatti "a mente fredda" e non nelle ore successive ad un efferato atto di violenza... In secondo luogo, i nostri tanto bistrattati politici e diplomatici, che Berlusconi voleva ridurre a gente che portava a casa un "fatturato" per il Made in Italy, si sono rivelati sufficientemente abili per ottenere i consensi necessari, nonostante l'aperta ostilità di grandi ed influenti paesi ed il fatto che progetti del genere già in passato fossero naufragati perché qualcuno all'ultimo momento si era sfilato di fronte ad imposizioni dall'alto.

Insomma, per una volta, possiamo essere orgogliosi di quanto fatto dal nostro paese sulla scena internazionale, e magari potrebbe essere un'occasione per ripensare al fatto che non è tutto sbagliato quello che viene dall'Italia, sia come popolazione, sia come classe politica.


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sabato, dicembre 01, 2007

Giornalismo ?!?

Per la serie "giornalismo professionale", è divertente come in poche ore sia cambiata la notizia sulla pagina dell'Unità.it riguardante l'enciclica del Papa.

La versione attualmente on-line (1. Dicembre, ore 9 circa), recita:

"Nuova enciclica di Ratzinger. E stavolta, come fosse una novità, se la prende con il marxismo e la scienza. etc. etc."


Posto che non mi stupisco che il Papa non sia un propugnatore del marxismo (se non altro per incompatibilità tra la sua funzione e l'ateismo), mentre sul fatto che "se la prende con la scienza" si potrebbe forse auspicare una critica più articolata rispetto ad uno slogan che uno penserebbe di trovare su Il Giornale o in bocca ad Emilio Fede, la cosa interessante era il testo della prima versione pubblicata, nel pomeriggio del giorno prima, che era un po' più esplicita:

"Puntuale come la morte e le tasse, arriva la nuova enciclica di
Ratzinger. E stavolta, come fosse una novità, se la prende con il
marxismo e la scienza."


Ora, nella libertà di ognuno di pensare il peggio possibile dello scritto del Papa, mi pare uno stile un po' fuori luogo per un giornale che si vorrebbe "serio" e professionale. D'altra parte forse si sono resi conto dell'infortunio, perché hanno corretto precipitosamente il testo...

D'altra parte la revisione non è stata particolarmente profonda, perché anche nell'attuale articolo si legge:

«Il cielo non è vuoto», rivela Benedetto XVI nella “Spe salvi” (nella speranza salvati), seconda enciclica del suo pontificato, «ma non ne sappiano i particolari».


Che il cielo non sia vuoto, nella visione del Papa e di un cristiano, non è una grossissima rivelazione a dire la verità, anzi, è uno dei pilastri fondamentali. Carino poi che la lista degli argomenti degni di nota sia introdotta con:

Ma le perle sono molte.


Di solito l'espressione "perle" nell'italiano corrente si usa sia per qualcosa di valore, degno di nota, sia per indicare un madornale errore... La "lunga" lista peraltro contiene autocritica del cristianesimo, critica del protestantesimo, pronunciamenti sul destino ultraterreno dell'umanità: supponendo anche che "molte = 3", significa che il titolo principale "Contro marxismo e scienza l'enciclica di Ratzinger" è fondamentalmente sbagliato e fuorviante, a voler essere generosi. A non volerlo essere, è fatto apposta per indirizzare il lettore che non vada oltre il titolo o comunque che dia una scorsa veloce al testo dell'articolo.

Comunque, devo ringraziare, questa volta, l'Unità: non mi sarebbe mai venuto in mente, ma mi sono accorto che la professionalità nel giornalismo è ormai un optional rispetto alla faziosità (perché nessuno vieta di esprimere critiche durissime in un articolo apposito, ma la "cronaca" dovrebbe essere meno partigiana possibile), al punto che anche il resoconto di Repubblica sullo stesso argomento è sicuramente più equilibrato (e Repubblica non è certo un giornale sospettabile di simpatie per il Vaticano), e quindi ho deciso che la cosa più intelligente da fare a questo punto è di scaricarmi il testo originale e leggermelo per conto mio, per cercare di capire davvero cosa c'è scritto.


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domenica, novembre 11, 2007

Si può andare avanti così ?

Dopo tanto parlare di sicurezza, legalità e compagnia bella (giustamente), si assiste a situazioni come quella di oggi pomeriggio in tutta Italia...

Fermo restando che si deve far luce sulle circostanze che hanno portato alla morte del tifoso laziale colpito da un proiettile, credo che non sia possibile accettare tutto il corollario di disastri che ne è seguito:
  • a Bergamo gli ultras devastano lo stadio fino a bloccare lo svolgimento della partita
  • a Milano aggrediti due cameraman, scontri con le forze dell'ordine, "occupazione" di Piazza Duomo
  • in mezza Italia cori contro le forze dell'ordine, scaramucce, piccoli tafferugli ed azioni di "illegalità diffusa"
  • a Roma guerriglia urbana, occupato l'Olimpico, devastata la sede del CONI, assaltati due commissariati, bloccati due ponti, incendiate vetture e cassonetti
Mi chiedo: è possibile accettare tutto questo ? A quale altro "settore" della società sarebbe possibile produrre tanto caos senza che ne vengano bloccate le attività ? Il calcio è un "bene essenziale" per la società italiana ?

Allora, ci si faccia un esame di coscienza, e si chiuda il campionato di calcio per tutta la stagione. Niente partite, niente trasferte, niente scontri. "Ma il calcio è un settore produttivo importante". Vero, ma la produzione di fatturato di solito non esenta nessuno dal rispettare le leggi, ed è inaccettabile che ogni domenica si sprechino tante risorse per misure di sicurezza di cui non dovrebbe esserci bisogno. Non è che il fatturato consenta, che so, alla FIAT di non rispettare le leggi...

Dopo aver perso gli incassi (per le società) e lo svago (per i tifosi) di una stagione, magari comincerebbero a darsi una regolata per quella successiva, perché come al solito, per ottenere dei risultati si deve toccare il portafogli. Ha ragione il capo della Polizia, Manganelli: "E' evidente" sottolinea infatti Manganelli, che ci sarà un "rinnovato
e fermo rigore nel difficile cammino che mondo della sicurezza e mondo
dello sport hanno intrapreso per restituire al gioco del calcio la sua
corretta dimensione".

Ma temo che sia una voce nel deserto...




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sabato, ottobre 20, 2007

Ma cosa li paghiamo a fare ?

Ora, io sono un sostenitore del fatto che la politica è una cosa seria, che un certo populismo è puramente demagogico e che tutto sommato è giusto che chi lavora in politica sia un serio professionista, con competenze specifiche ed una reale professionalità. Il problema è quando si leggono perle di questo tipo:

Il ministro riconosce poi, come ha fatto anche il titolare delle
Infrastrutture Antonio Di Pietro nel suo blog, la propria fetta di
responsabilità nell'accaduto "per non aver controllato personalmente e
parola per parola il testo che alla fine è stato sottoposto al
Consiglio dei Ministri". Il disegno di legge è stato approvato la
settimana scorsa dal governo e già nei prossimi giorni dovrebbe essere
preso in esame alla Camera.

Visto che già ai tempi (mi pare) del primo governo Berlusconi, l'allora ministro Maroni non ci aveva fatto una grossa figura ad ammettere di aver firmato una legge di un altro dicastero senza averla letta (mi pare fosse il decreto Biondi), bisogna ammettere che non è molto bello sapere che un ministro non legge nemmeno quello che il suo ministero propone, soprattutto nel caso di una legge che tutto sommato va ad interessare e regolamentare le modalità con cui ci si esprime pubblicamente in Italia. E non salva certo la situazione con:

"Pensavo - prosegue Gentiloni - che la nuova legge sull'editoria
confermasse semplicemente le norme esistenti, che da sei anni prevedono
sì una registrazione ma soltanto per un ristretto numero di testate
giornalistiche on line, caratterizzate da periodicità, per avere
accesso ai contributi della legge sull'editoria"
Speriamo che almeno il suo auspicio di una correzione in Parlamento risulti più "centrato" delle ipotesi che aveva fatto sul contenuto della legge, e che non ci siano al momento buono altre distrazioni poco opportune...




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mercoledì, ottobre 17, 2007

La casualità

Probabilmente è tutta una coincidenza, ma in tal caso potrebbe essere interessante capire, sotto il profilo scientifico, quale è la probabilità che una proposta, come quella di togliere i finanziamenti all'istituto di ricerca della Montalcini, venga proprio pochi giorni dopo che la senatrice ha avuto un aperto diverbio pubblico con Francesco Storace, dimostrando di non farsi intimidire né dalle ironie sui pannolloni, né dalle cadute di stile (oggi voglio essere buono...) sulle stampelle che le porterebbe direttamente a casa. Perché ovviamente quando la Lega sostiene non ci sia alcuna intenzione "punitiva", ci credono tutti...


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lunedì, ottobre 01, 2007

Finalmente qualcuno se ne è accorto...

MODENA: IN BICI SUI MARCIAPIEDI? COMUNE DICE 'NON FATELO'


Era pure ora che qualcuno si accorgesse della sostanziale impunità di cui godevano i ciclisti nelle nostre città. In nome di un non ben compreso "ecologismo sopra tutto", il solo fatto di muoversi con un mezzo non inquinante era divenuto un lasciapassare che consentiva di salire sulla nuca dei pedoni che stavano percorrendo portici e marciapiedi. E di solito, eventuali rimostranze da parte degli stessi pedoni erano accolte con, nel migliore dei casi, gesti di insofferenza.

Il fatto che la bici non inquini non significa che le è consentito tutto: marciapiedi, sensi unici contromano, semafori rossi, precedente e stop ignorati. Speriamo che si prosegua in questa direzione, non solo a Modena, ma un po' dovunque. Poi si potrebbe passare ai pedoni, in modo che quando si chiede il (giusto) rispetto delle regole della strada e della civile convivenza, lo si faccia per tutti e non solo per coloro che sono "colpevoli" di guidare un'automobile...



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sabato, settembre 29, 2007

L'emergenza del giorno

Se quanto riportato su Wikipedia è vero, anche solo in parte, mi pare che indignarsi e mobilitarsi solo oggi per quello che succede in Birmania/Myanmar rischi di sembrare un po' ipocrita, perché tutto sommato non si discosta molto da quanto è accaduto nel passato, più o meno recente. Quindi, perché oggi si protesta per la repressione in Birmania ? I diritti umani dipendono dalla pagina a cui si trova la notizia sui giornali ? Oppure anche qui funziona come per le varie "emergenze" estive, che per massimo una settimana sono priorità nella vita politica e sociale, e poi chi si è visto si è visto ?


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mercoledì, settembre 12, 2007

Senza vergogna

Pechino contro Usa ed Europa "Ci hanno spiato via web" - Scienza & Tecnologia - Repubblica.it

Sarà un caso, ma i cinesi si accorgono di essere spiati via web da USA ed Europa, proprio pochi giorni dopo che USA ed Europa (Francia), hanno denunciato vari tipi di attacchi alle loro strutture informatiche, militari e delle amministrazioni pubbliche, provenienti probabilmente dalla Cina... Tra l'altro, considerato che la rete cinese è pesantemente censurata, per ovviare allo scomodo dettaglio della libertà di pensiero e di comunicazione, mi viene sinceramente difficile pensare che un paese che fa comparire ogni 30 minuti a tutti i naviganti un avviso "Occhio che la polizia vi spia mentre navigate", non riesca poi a tenere sotto controllo la sicurezza dei suoi sistemi "sensibili" e che il loro sistema di controllo sia "debole".

Sarà una trovata mediatica per togliersi dalla scomoda posizione di chi, per un motivo o per l'altro, è sempre al centro delle critiche per la disinvoltura con cui pratica qualsiasi tipo di compromesso morale qualora sia di ostacolo alla crescita economica e politica del paese. E, di riflesso, permette di giustificare, anche all'estero, ulteriori "strette" sul controllo della rete e dei suoi utenti su territorio cinese. Insomma, i classici due piccioni con una fava...


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martedì, agosto 21, 2007

E ti pareva...

Fisco, Cento dopo il richiamo di Bertone "Anche la Chiesa paghi giuste tasse" - Politica - Repubblica.it

Posto che quanto dice Cento ha una sua ragione di essere, credo che tempi e modi siano sbagliati e che sia il solito tentativo del centrosinistra di perdere le occasioni "buone" per ritagliarsi un minimo di sostegno.

La cosa divertente è che, mentre Cento sostiene che non si deve lasciare che solo la Chiesa parli del fatto che è giusto pagare le tasse, l'Unità di ieri o l'altro ieri riportava nel suo articolo sulle dichiarazioni di Bertone che "Finalmente la Chiesa risponde all'appello di Prodi". Allora, deve parlare o non deve parlare ? Incidentalmente, se è vero che pagare le tasse è un dovere "laico", come dice Cento, è anche vero che in questo modo nessuno che poi voglia rifarsi, per motivi politici, a quanto dice la Chiesa potrà farlo quando c'è di mezzo l'evasione fiscale.

E poi la questione delle tasse da pagare. E' giusta la differenziazione che fa Cento, ma non è colpa (necessariamente) della Chiesa se le leggi sono fatte in un certo modo. Le leggi le fa il Parlamento e sempre il Parlamento le cambia (o meno) a seconda delle situazioni. Quindi Cento, invece di fare dichiarazioni e proporre l'apertura di un dibattito, faccia una proposta di legge per modificare l'attuale situazione. E magari, lo faccia in un momento diverso, perché data l'offensiva leghista contro il pagamento delle tasse, in questo momento tutto il sostegno ai doveri civili in merito è necessario, da qualsiasi parte provenga.


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sabato, agosto 18, 2007

Il Signor Rossi

Visto che tutti continuano a parlarne, a questo punto è il caso che pure io dica la mia sui guai fiscali del "Doctor" Valentino Rossi. A parte l'ovvia banalità che la legge è uguale per tutti, una volta tanto ha fatto dire a Visco una cosa intelligente: non è giusto che un cittadino sotto indagine del fisco, solo perché è ricco e famoso, possa diffondere un "messaggio a reti unificate" in cui spiega la sua versione senza alcuna discussione possibile. Ha sbagliato lui, e sta continuando a sbagliare nella gestione della vicenda, a livello mediatico (cassetta, silenzio stampa, ruolo della vittima, etc.), e hanno sbagliato i telegiornali a dargli quello spazio. Capisco l'esigenza di fare ascolto anche a Ferragosto, però l'ho trovato un modo di dare a Rossi uno spazio inopportuno attraverso un mezzo pubblico (nel caso RAI, ma anche le frequenze Mediaset sono un bene pubblico).

Riguardo al fatto che i media lo avrebbero crocifisso, può darsi che sia vero, però Rossi non deve dimenticare che è lo stesso sistema di informazione che celebra i suoi trionfi e gli permette di "valere", sul mercato degli sponsor, qualche decina di milioni di euro. Ed è lo stesso sistema che gli permette di difendersi pubblicamente, solo perché lui è un personaggio di "interesse pubblico". Quindi farebbe bene a pensare anche a quello che "deve" al sistema dei mezzi di informazione e non farselo piacere solo quando è a suo favore e non quando va contro i propri interessi...

Nulla da dire, sul personaggio sportivo, ma di certo Rossi in poche settimane ha dilapidato un patrimonio di stima "umana" o di semplice simpatia, accumulato in una lunga e brillante carriera presso molti cittadini italiani...

Update del dopo GP : non ho avuto il piacere di seguire per bene tutto il fine settimana dei commentatori della TV italiana sulla vicenda, ho avuto solo il dispiacere di sentire qualche presa di posizione autodefinita "equilibrata". Secondo un personaggio che commenta su Italia 1, la campagna che si è abbattuta su Valentino è solo e soltanto una campagna mediatica dettata da giornalisti ed opinionisti invidiosi di Rossi, che non hanno perso occasione di metterlo in croce, non potendo farlo in altri modi, arrivando a criticarne anche il messaggio di spiegazioni. Qualcuno spieghi a Reggiani che sono gli stessi giornalisti che normalmente Rossi lo incensano in tutti i modi, che hanno permesso al personaggio Rossi di valere quello che vale in termini di soldi (perché l'abilità in sella alla moto non è assolutamente in discussione) e che lo hanno reso mediaticamente appetibile. Se Rossi ha tifosi anche fra persone che normalmente le moto non le seguono, e non le seguiranno quando avrà smesso, il merito è anche dei giornalisti che lo hanno "venduto" bene. Un po' lo stesso che è accaduto per Tomba, al cui ritiro pare che l'intera nazione si sia scordata dell'esistenza di uno sport chiamato sci...


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giovedì, agosto 16, 2007

Stupore ?!?

"Sapevamo dei giocattoli pericolosi" Dichiarazione choc di un dirigente cinese - esteri - Repubblica.it

Ormai molto si è parlato della vicenda dei giocattoli nocivi. Scommetto che non sarà la prima né l'ultima volta che un prodotto cinese risulterà di cattiva qualità. D'altra parte succede anche in produzioni non necessariamente lontane dall'Europa, non si vede perché non debba accadere dove il profitto al momento pare essere l'unica regola da cui tutto discende (e che, incidentalmente, è il motivo per cui tante aziende occidentali ci producono...)

Quello che mi stupisce è il fatto che ci si stupisca (!). In generale, mi pare di poter dire che in Cina la considerazione per l'elemento umano è piuttosto marginale, sia esso lavoratore, consumatore, cittadino o un mix di queste cose. A questo punto, e sempre considerata la stella polare del profitto massimo, non si capisce perché gli imprenditori cinesi dovrebbero farsi problemi a considerare trascurabili i diritti dei consumatori europei. In più, spesso non sono nemmeno loro che "ci mettono la faccia", perché si tratta di sottolavorazioni di prodotti venduti poi da marchi occidentali.

Da come la vedo io, la maniera migliore di cercare di arginare l'invasione dei prodotti cinesi, e magari ricondurre la Cina ad un comportamento, se non virtuoso, un po' meno selvaggio di quello attuale, potrebbe essere di imporre rigorosi controlli di sicurezza sui prodotti (del tutto o in parte) in Cina. In poche settimane si è passati dal dentifricio con antigelo ai giocattoli tossici o pericolosi. Finché si trattava "solo" di prodotti di bassa qualità, si poteva ancora discutere (costa poco, se ti si rompe ti incazzi un attimo e poi ne compri un altro), ma quando questo comincia ad avere conseguenze sulla salute delle persone (e qui ci metto anche la pericolosissima vettura cinese che si è malamente demolita in un normale crash test nei mesi scorsi), credo che nemmeno il WTO possa opporsi a restrizioni. O meglio, non può opporsi al fatto che, per entrare sul "mio" mercato, io imponga (a tutti) le "mie" regole: starà poi ai diversi produttori, compresi quelli cinesi, adeguarsi.


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mercoledì, agosto 01, 2007

Si può fermare il progresso ?

La proposta di Elton John penso sia una di quelle tipiche idee che arrivano fuori tempo massimo. Se davvero la società ha già cambiato il modo di produrre musica e distribuirla, di certo non è "chiudendo Internet" che si risolve il problema. Se oggi la musica non è di qualità, possibile anche se opinabile, forse la responsabilità è delle case di produzione e dei produttori, che, come succede in televisione, nel cinema ed in generale nel mondo degli affari, puntano al risultato immediato e quindi si mantengono su generi e prodotti di sicuro successo. Non investono nel lungo periodo, ma questo non è un problema legato ad Internet, quanto alla tendenza generale dell'economia mondiale. Quindi Elton John dovrebbe prendersela con altri soggetti, che accettano di produrre dischi di bassa qualità, pur di fare un po' di soldi subito. Anche perché poi molto di quello che viene comprato, viene comprato perché le case di produzione lo promuovono a tappeto. Alias, la gente compra quello che sa essere presente sul mercato, cioè quello che viene pubblicizzato. Ed anche qui il fatto che si pubblicizzino prodotti di bassa qualità dipende dalle case di produzione. Io non posso comprare una schifezza di disco, se nessuno ne vende uno. Però se tutti producono e pubblicizzano schifezze, e io so che sono presenti sul mercato solo quei dischi, è ovvio che comprerò quasi sicuramente una schifezza, perché di meglio non c'è, oppure c'è ma nessuno lo sa.

Tra l'altro, dal punto di vista puramente operativo, cosa significa "chiudiamo Internet" ? E le aziende che ci lavorano, o gestiscono i loro affari attraverso Internet ? Dobbiamo ricominciare a mandarci lettere cartacee ? Va bene avversione alle tecnologie, poi nel proprio privato uno fa quello che vuole e decide di non usare il cellulare o Internet. Ma perché tutti gli altri dovrebbero rinunciare alle opportunità che le tecnologie offrono, solo perché qualcuno non le gradisce ?


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martedì, maggio 22, 2007

E adesso ?

Bagnasco: monito ai politici sul Family day "Allarme per le troppe morti bianche"



Sono curioso di vedere se adesso Rizzo, che aveva parlato di cedimenti culturali, proporrà di eliminare le tutele sui luoghi di lavoro o proporrà di dare il tesoretto alle industrie invece che ai ceti poveri, tanto per dare torto a Bagnasco :-)





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lunedì, maggio 21, 2007

Pragmatismo

L'Unità di oggi riporta uno scritto di Fassino su come aggirare i problemi nati sui DICO. Mi pare una posizione serena e pragmatica.



Il punto di fondo è "Possono essere la migliore proposta del mondo, ma oggi i DICO non verrebbero approvati in Parlamento". Visto che bene o male, in Italia le leggi devono passare il voto del Parlamento, è in effetti vero che puntare ad oltranza sul massimo risultato ha la controindicazione che se non lo si ottiene, si rimane con un pugno di mosche.



Quindi, se il risultato è 100, è certo che farebbe piacere ottenere 100, ma se per puntare a quello si rischia di ottenere un bello zero tondo tondo, una soluzione di compromesso può avere un suo senso. Avrebbe anche il vantaggio che, anche se "20" non è "100", è di certo più di "0". E se stiamo parlando di diritti delle persone, può essere una differenza non trascurabile.



Non sarà la soluzione migliore del mondo, quella di passare dal codice civile, però se alla fine permette alle persone interessate di accedere ai diritti e ad un miglioramento delle proprie condizioni di vita, non vedo perché bollarla in partenza come cedimento, arretramento culturale ed altre cose che si sono sentite in questi giorni.



Spesso i massimalisti ottengono l'invidiabile risultato di non guadagnare niente di concreto per le istanze che portano avanti. Ma spesso ai massimalisti non interessa che si ottengano i risultati, bensì di coltivare il loro orticello di voto di protesta, per continuare a garantirsi il posto in Parlamento...



Quindi ben venga una soluzione che riesca ad avere una maggioranza parlamentare, trasversale o meno, perché quello che conta è che le persone poi abbiano i diritti.





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domenica, maggio 13, 2007

Non sa / Non risponde

Visto che in Italia in questi giorni sembra che i problemi siano solo Dico, Family Day, CEI e compagnia, mi è venuta da tirare qualche somma dopo questa orgia di discussioni, manifestazioni, dichiarazioni e compagnia bella.



La sintesi a cui sono arrivato è forse banale e discutibile, ma amara ed al momento non vi vedo alternative praticabili: fino a quando il centrosinistra, schieramento per il quale ho votato, non chiarirà meglio i rapporti interni delle sue componenti e la pari dignità di queste di fronte ai problemi anche etici del dibattito politico, non avrà nuovamente il mio voto.



Questo ovviamente non significa che voterò centrodestra, perché il modello di società del centrodestra non lo ritengo accettabile in molti elementi, e come minimo discutibile in altri. Per la prima volta nella mia carriera di elettore, mi trovo in una sorta di limbo, per cui non mi riconosco sufficientemente in nessuna delle due coalizioni per decidere di supportarne una, pur turandosi il naso.



In tutta questa discussione, che si è sviluppata su giornali, TV e media assortiti, nonostante il fatto che io sia sempre stato piuttosto critico su alcune prese di posizione della Chiesa, del Papa, delle gerarchie, mi sono sentito piuttosto urtato dal fatto che "cattolico" sia stato usato come sinonimo, di volta in volta, di oscurantista, medievalista, reazionario, retrogrado, razzista e chi più ne ha più ne metta. Fare di ogni erba un fascio è sempre sbagliato, e le generalizzazioni di cui si è più volte accusata la propaganda berlusconiana, in questo caso sono state fatte con pochissima cura nei confronti di partner di maggioranza e di governo.



All'interno dell'Unione non c'è stata a mio avviso la sensibilità di accettare anche le opinioni dei cattolici come "degne" di considerazione e di discussione, come quelle di altre componenti, ma sono sempre state liquidate sbrigativamente come vecchiume reazionario. Divertente che poi queste etichette siano spesso attribuite da partiti che si definiscono "comunisti", come se la storia non avesse già dato un chiaro giudizio su questo tipo di organizzazione sociopolitica...



Interessante poi il fatto è che io personalmente sono a favore dell'estensione dei diritti alle coppie conviventi (il fatto che poi sia una legge sui Dico o una modifica del codice civile è un tecnicismo di cui non mi intendo, se il risultato è lo stesso poco mi interessa): la mia posizione non è quindi legata allo specifico della questione, ma al "metodo" che è emerso nel corso del dibattito. Insomma, pur essendo tutto sommato favorevole al principio in discussione, non mi sono sentito rappresentato, ed anzi, mi sono sentito attaccato, come cattolico, da esponenti di partiti per i quali ho votato, esprimendo il voto per la coalizione nel suo complesso.



Sinceramente spero in una ricomposizione della vicenda, ma ci sono molti segnali che mi fanno pensare il contrario, anzi la tendenza alla radicalizzazione delle divisioni... poi vedremo come farà a stare insieme un raggruppamento che vede posizioni diametralmente opposte nella visione della società, come quelle di Capezzone e Giordano... per ora hanno un "nemico" comune, che permette di superare (o meglio nascondere) le divisioni interne.





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martedì, maggio 08, 2007

Farsi del male da soli

E' divertente, e forse istruttivo, vedere come il governo attualmente in carica, non riesca ad avere alcun momento "positivo" senza che vi si faccia subito corrispondere una polemica o una crisi interna.



Nei giorni scorsi i giudizi positivi sull'economia, i dati positivi sulla stessa, i successi italiani nel campo dell'energia ed altri risultati che altri avrebbero pubblicizzato come miracoli, sono stati via via affiancati ed oscurati da polemiche su ICI, Partito Democratico, conferenza sulla famiglia e via dicendo.



Perché istruttivo ? Perché è anche così che si perdono le elezioni: se non si riesce a comunicare al paese che le cose vengono fatte, che i sacrifici chiesti hanno portato dei risultati concreti e che non è vero che tutto va a catafascio e siamo un paese in svendita, di certo non si può pensare di convincere qualche elettore a "cambiare campo". Almeno su questo, forse è il caso di imparare dagli avversari...





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mercoledì, marzo 28, 2007

Diamo a Cesare...

Cei: "Coppie gay, no alla legalizzazione Politici cattolici non siate incoerenti"



in questo caso è abbastanza chiaro che il tono del pronunciamento è fuori posto, eccessivo nei modi e nella sostanza. La posizione era ben chiara e non credo fosse possibile un qualsiasi fraintendimento.



Poi comunque, anche da un punto di vista "dottrinale", ogni cattolico è responsabile delle proprie azioni di fronte alla propria coscienza di credente.

E' giusto che la Chiesa dia il suo parere su cosa ritiene sia il bene della società, ma poi l'agire di ogni cattolico, politico o meno, è comunque soggetto alla libertà individuale.



Poi, può anche essere che la famiglia "tradizionale" sia in difficoltà: ma di certo non la si tutela rendendola l'unica alternativa possibile, bensì spiegando perché la si ritiene la miglior soluzione per la società. Anche qui saranno poi i singoli individui a decidere se sono convinti o meno delle motivazioni addotte.



Dal punto di vista politico, sarebbe stato utile, proprio per le famiglie in difficoltà, proporre un doppio binario: accanto ai Dico, una politica di sostegno economico alle famiglie, sia sotto forma di servizi che di una politica di redditi mirata ad un maggiore benessere dei nuclei familiari. Perché è (anche) così che si aiuta realmente la famiglia.



Un rischio invece, per la Chiesa, è che una posizione come questa, quasi ossessiva su una singola tematica, metta in ombra altre cose positive, sia in termini di pronunciamenti delle gerarchie (magari da pubblicizzare con lo stesso zelo), sia quanto ad azioni concrete portare avanti dalle comunità e dalle associazioni.





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giovedì, marzo 15, 2007

Beta in produzione...

Alla fine ho ceduto al lato oscuro del "ho bisogno dell'ultimissima versione di tutti i pacchetti", e ho installato Ubuntu Feisty Fawn



Ho potuto provare due situazioni: sia un PC con Edgy, da upgradare, sia un portatile "pulito" con la sola molesta presenza di un Windows XP Professional. In entrambi i casi è andato tutto molto liscio. Non ho avuto problemi particolari sul PC pulito ed ancora meno, direi, su quello aggiornato.



Ho notato una maggiore velocità complessiva, anche se ormai la mia configurazione di Gnome deve essere piena di vecchie schifezze, e sarà il caso che un giorno faccia un po' di pulizia...



Nessun problema con le schede Nvidia varie, e tutto benissimo anche con il lettore MP3 che ho preso da poco: viene riconosciuto e gestito come si deve.



Una curiosità simpatica: ho avuto per 10 giorni un portatile con Vista Enterprise... tutto sommato non è malaccio, anche se lo trovo più incasinato dei predecessori quando si tratta di "trovare le cose". Divertente il fatto che non sia in grado di gestire una stampante a colori Xerox Docucolor "dipartimentale": bastava cercare di configurarla, passando dal server di dominio, per trovarsi il sottosistema di stampa che crasha ogni 3 per 2, rendendo quasi impossibile anche l'uso di altre stampanti. Ma non era Linux che aveva problemi di driver ? Con Feisty, anche il mio vecchio scanner (Epson Perfection 1660) viene riconosciuto come tale, senza dover passare dal precedente (seppur funzionante) Epson GT8300





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mercoledì, febbraio 21, 2007

Suicidio annunciato

E così capita di nuovo: il governo di centrosinistra "affondato" dai suoi stessi sostenitori... Ora, è inutile che PRC e compagnia si sbraccino per recuperare la situazione. Il fatto è del tutto evidente: non hanno controllo sui loro deputati (per cui non è nemmeno detto che il governo abbia la fiducia, se la chiedesse) e dimostrano, come ho già scritto, di non essere disponibili ad alcun compromesso, almeno in alcuni loro membri.



Cavolo, hai appena incassato i diritti per i conviventi, c'è la ripresa economica che può aiutare ad aumentare il potere d'acquisto delle famiglie, hai ancora tempo per correggere la legge elettorale, per smantellare la Bossi-Fini e compagnia, sulle missioni tutto sommato ci siamo ritirati dall'Iraq come previsto... cavolo, qualche cosina su cui non sei d'accordo potresti anche concederla...



Anche perché adesso, nel caso il centrodestra tornasse al governo, sono proprio curioso di sapere che fine farà la legislazione su lavoro, immigrazione, diritti civili e via dicendo. E di certo non sarà l'eventuale governo Berlusconi a farci uscire dall'Afghanistan o a negare spazi agli americani a Vicenza.



Bel lavoro, tanto di cappello.





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venerdì, febbraio 09, 2007

Come volevasi dimostrare

Parlavo giusto qualche giorno fa della necessità, in una coalizione, di attuare dei compromessi, un po' per uno, ovviamente. Quindi, cosa succede, in Italia in questi giorni ? Il governo presenta una legge sulle convivenze civili tutto sommato nemmeno troppo compromettente: Mastella non l'approva, ma non farà per questo cadere il governo.

Tutti contenti, torna il sereno, dopo nuvole minacciose ?

Nemmeno per sogno: la sinistra radicale, che ha appena "incassato" su un tema importante, approfitta di una dichiarazione forse improvvida di Parisi sull'Afghanistan, per minacciare la tenuta del governo.

A parte considerazioni di principio, su cui ognuno la pensa come vuole, non vedo perché giorno per giorno il governo si debba trovare condizionato da una serie di partiti che parlano tutti di coalizione, responsabilità e via dicendo, e poi non sono mai disposti ad accettare i compromessi che chiedono agli altri. Fino ad ora era un'impressione, un timore, i fatti lo stanno confermando.

Ma se cade questo governo, ci aspettano altri 5 anni di Berlusconi: già una volta questo errore è stato fatto, di solito si pensa che dagli errori si debba imparare qualcosa...



Un post scriptum su una questione divertente: si legge spesso che l'Italia è ormai un paese del tutto secolarizzato, in cui le reprimende e gli "ordini" della gerarchia ecclesiastica hanno effetto tutto sommato limitato. Inoltre, si dice che i cattolici "veri" siano rimasti in sostanza quattro gatti. E allora, perché tanta agitazione per quello che afferma il Papa ? Si sa benissimo quale sia la sua posizione in materia, e quindi non mi stupisce che non gradisca la proposta... ma se la sua "importanza" sui temi morali è così scarso e coloro che lo seguono così pochi, perché non lasciarlo parlare senza dargli tanto peso ? Non sarà che l'anticlericalismo, per poter prosperare, ha bisogno di un "clero" forte, o che almeno sembri tale ? Altrimenti contro chi si "combatte" ?





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sabato, febbraio 03, 2007

Maturità al governo ?

Quando succedono certe cose , viene da chiedersi perché certi partiti vadano al governo. Ora, sono d'accordissimo che il programma dell'Unione contempla la pace come priorità, ed in effetti ritengo il ritiro dall'Iraq una dimostrazione in questo senso. Ma è anche vero che non è possibile avere un partito di maggioranza che ulula in parlamento contro i propri ministri, pur potendo capire il dissenso.



Sullo specifico della questione di Vicenza, è anche vero che nei confronti degli USA abbiamo degli "obblighi" sull'uso degli spazi militari che dobbiamo rispettare. Possono essere accordi ingiusti o superati, dopo 60 anni dalla fine della guerra, ma finché non si cambiano, vanno rispettati, anche se a malincuore. D'altra parte l'appartenenza alla NATO è stata vantaggiosa per tutti: per noi (paesi europei, usciti malconci dalla guerra) perché una grossa parte del deterrente militare o delle forze di difesa in caso di guerra con il blocco comunista venivano fornite dagli USA, per gli USA perché un'eventuale guerra convenzionale (come l'URSS) l'avrebbero combattuta in territorio europeo, con minori rischi per la propria integrità.



Tornando alla situazione attuale della compagine governativa, mi sento una volta tanto di dare ragione a Rutelli che anche su Repubblica ha affermato che la misura è colma. Non è possibile che frange estreme della coalizione (PRC, CI, Verdi) non siano mai disposte al compromesso praticamente su nessun tema, mentre quando le politiche sono di loro gradimento, gli altri partiti della coalizione devono essere sempre disposti a sacrificare qualcosa: una coalizione richiede compromessi da parte di tutti, altrimenti ci si dimostra immaturi per governare un paese moderno, e si fa il gioco dell'opposizione. Sembra quasi che a questi partiti il fatto di essere o meno al governo non interessi più di tanto, anche se mi devono spiegare come, stando all'opposizione, si possa fare qualche cosa per le istanze che si afferma di voler rappresentare...





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lunedì, gennaio 29, 2007

King Kong (SPOILER)

Nonostante la storia in sé non mi abbia mai entusiasmato in maniera particolare (non saprei dire perché), ho approfittato della presenza in edicola ad un prezzo non sconcio, per vedermi King Kong di Peter Jackson. Ne avevo sentito parlare molto, ma devo dire che complessivamente non è che mi abbia stordito più di tanto.

Intanto la durata: va bene che con il Signore degli Anelli ha fatto passare il concetto che un film può passare le tre ore (capito George ? Non era necessario comprimere Episodio 2 e 3 in poco più di 2 ore ciascuno...), ma non è necessario farlo per forza, quando la storia non lo regge, e si deve allungare la broda per raggiungere il traguardo. Ci sono diverse situazioni in cui sembra che le scene siano allungate per occupare dei minuti (la lunghissima lotta con i T-Rex, l'inseguimento con i brontosauri, la scena dei superstiti in fondo al burrone) senza che questo porti vantaggio alla storia...

D'altra parte, non viene mostrato come il gorillone venga caricato sulla nave, visto che si addormenta sulla costa e poi lo ritroviamo a New York... Oppure non si spiega come mai i protagonisti, nonostante sull'isola vaghino più o meno a caso, riescono comunque sempre a ritrovarsi, ma credo che questo faccia parte del "gioco" del cinema...

La grafica è davvero notevole, ma che la Weta fosse abile credo si fosse già capito. L'impressione è comunque che abbiano cercato di usare l'usabile dei "fondi" del Signore degli Anelli. Una ripitturata alle texture ed il gioco è fatto. Ci sono scene che sembrano prese pari pari dall'assalto a Minas Tirith, compresa la caduta di massi pesantissimi. Nella già citata scena in fondo al burrone, ci sono insetti e mostri di tutti i tipi, che tutti insieme assaltano i protagonisti come nemmeno in un videogioco, ed anche qui l'impressione è "li abbiamo già disegnati, cerchiamo di usarli in un film". Per il resto, a parte il "look" che sa un po' di già visto, comunque la grafica è molto bella e decisamente la realizzazione di un gorilla poneva il problema più classico per questi effetti, ossia la realizzazione del pelo.

Ovviamente il finale è scontato... ed altrettanto ovviamente un punto "amaro" è il fatto che i DVD continuino ad uscire con la fastidiosa pubblicità anti-pirateria (cavolo, l'ho appena comprato originale, e mi fai pure la predica ?) ed il fatto che tra i contenuti "speciali" (l'edizione in edicola è un po' ridotta sotto questo profilo, ma fa nulla...) ci sia uno spot o qualcosa del genere: non l'ho nemmeno visto, ma è citata la Volkswagen Tuareg, e non capisco quale altro motivo ci sia se non la pubblicità...





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martedì, gennaio 23, 2007

L'anno comincia(va) bene

Dopo anni che mi sento dire che guido in modo troppo aggressivo, che sto troppo "sotto" a chi mi precede, una piccola ma dolorosa rivincita...



Ogni mattina, andando a lavorare a Casalecchio, mi capita di passare per l'infame nodo tra la Tangenziale di Bologna e lo "stradone" (aka, l'Asse Attrezzato): sono poche decine di metri, ma ci sono due confluenze e due svincoli di uscita che si sovrappongono. Sono in colonna con altre auto e sto all'erta perché la zona tra la confluenza della prima uscita della tangenziale e la rampa che porta verso la Porrettana è un punto critico, soprattutto con il traffico della mattina...



Ed infatti: ad un certo punto la mia colonna, suppongo per casini davanti a noi, si ferma di botto. Pestone sul freno, forse uso anche l'ABS, ma mi fermo a decorosa distanza da quello davanti. Mentre tiro il classico sospiro di sollievo, un busso da dietro mi ricorda che forse non tutti sono altrettanto all'erta, che a volte possono non avere l'ABS, o che semplicemente erano troppo vicini. Come è, come non è, finisco addosso a quello davanti. Per fortuna nulla di grave, sono solo graffi ai paraurti, ma la noia di dover prendere giù i dati, accordarsi su come procedere e via dicendo, alle 7.50 di una mattina di gennaio non è il massimo per arrivare di buon umore in ufficio.



Per di più, sul momento mi sembrava di essere a posto, poi con il passare delle ore il collo mi si è bloccato, probabilmente per il colpo di frusta... insomma, stamattina facevo meglio a stare a letto, o comunque andare al lavoro con tutta la calma del mondo...





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