venerdì, dicembre 28, 2007

Un'altra pagina di faziosità ?

Non so perché, ma è un periodo in cui curiosamente si moltiplicano le semplificazioni "faziose" dei giornali, anche su argomenti molto seri.

Titola l'Unità:

"Sei gay? riabilitati nel corso organizzato dalla Chiesa"

Se non ricordo male, qualche giorno fa il titolo era un po' più "corretto" perché parlava almeno di corsi "clandestini". Il punto è che se poi si va a leggere l'articolo, si parla di organizzazione cattoliche e/o "legate" alla Chiesa. Ma non c'è scritto da nessuna parte che la Chiesa organizzi questo tipo di terapie riabilitative. E questo al di là delle posizioni in merito all'omosessualità che sono comunque piuttosto note. Ed al di là del merito di queste terapie, che non ho modo di giudicare e su cui è giustissimo che si discuta di validità scientifica o meno (ed in caso non se ne rilevasse, che siano proibite).

Rimane il fatto che, giorno dopo giorno, giornali che una volta si facevano vanto (che so, Unità o Repubblica, perché sono quelli che mi capita di leggere più spesso), e meritatamente, di avere posizioni ben definite ma di praticare un giornalismo fondamentalmente corretto (nell'ambito delle proprie convinzioni), si trasformano progressivamente in "fogli" il cui stile pare ricalcare più quello del Giornale o di Libero, o peggio della Padania, dove il titolone sparato a X colonne è più un richiamo "choccante" che un rapido sunto di quanto conterrà l'articolo.

Il fatto che questo tipo di commenti (vedi quello sull'enciclica "Puntuale come la morte e le tasse"), che coinvolgono un po' tutti, ma hanno apparentemente come bersaglio privilegiato gli ambienti cattolici (a vario titolo, ieri Scalfari faceva le pulci alla Binetti, citando l'enciclica di cui aveva parlato male settimane prima, se non ricordo male) mi fa pensare che ci sia una sorta di "campagna elettorale" per definire gli ambiti all'interno del futuro PD (mi baso sull'orientamento prevalente dei giornali in questione). Evidentemente la possibilità che il PD, essendo unione di una componente socialdemocratica e di una cattolica, entrambe connotate in senso riformista, debba raggiungere fra queste due "anime" una sorta di compromesso è visto da qualcuno come fumo negli occhi. Per cui ben venga dipingere nella maniera peggiore l'anima cattolica, in modo che quando si dovranno "fare i conti" sull'ispirazione ed il programma del nuovo partito, una delle due parti sia vista come "retriva" e quindi di fatto emarginata nella definizione dei traguardi che si pone il partito, e la coalizione che intorno ad esso si dovesse coagulare.


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giovedì, dicembre 27, 2007

Ohibò, mi si è ristretto lo Zapatero...

Non capisco bene, dopo che per anni Zapatero ci è stato presentato come un modello per il centro-sinistra italiana, uno che finalmente faceva rigare dritto i cattolici che in Spagna non si volevano rassegnare alla modernizzazione del Paese, uno che diceva le cose come stanno a vescovi e prelati, insomma, "Viva Zapatero" e compagnia cantante.

Oggi si scopre, su un giornale non sospettabile come l'Unità, che non è tutto così rosa come lo si è dipinto:
"La scontentezza della sinistra non è, come si diceva, infondata. Non si
sa, per esempio, dove un grande giornale italiano abbia pescato la
notizia che Zapatero ha eliminato i privilegi fiscali della Chiesa, ha
tolto i sussidi pubblici alle scuole private religiose e si appresta a
rimettere in discussione il Concordato. Nulla di tutto ciò: i privilegi
fiscali sono stati contestati dalla Commissione europea e non dal
governo spagnolo; i sussidi alle scuole religiose non sono stati
toccati, e nessuno pensa a ridiscutere il Concordato. Di fatto, in
questa legislatura i fondi pubblici destinati alla Chiesa sono
aumentati, e dal programma elettorale è scomparso qualsiasi accenno a
un ampliamento della legge sull'aborto e a una legge sull'eutanasia.
Non c'è da meravigliarsi che un simile atteggiamento, di fronte a una
Chiesa belligerante che ne fa di tutti i colori, disturbi l'elettorato
laico."


Non so in effetti dove si sia presa la notizia citata sui privilegi fiscali, ma è vero che anche l'Unità negli ultimi anni ha creato l'icona di Zapatero come il modello perfetto per un premier di sinistra non sottoposto alle gerarchie... scoprire, nel giro di una notte, che non è così e poi dire che sono altri che hanno sbagliato non mi pare un bel modo di fare giornalismo.

Seconda considerazione: la Spagna era stata proposta come modello di un paese di tradizione cattolica che andava verso un laicismo spinto, grazie anche a Zapatero. Evidentemente così non è, o comunque la cosa non piace necessariamente ad alcune parti della popolazione. E queste parti sono elettoralmente importanti, se è vero che convincono il partito di governo a cambiare programma in modo così consistente. Evidentemente, non è che gli spagnoli siano così ansiosi di cambiare, altrimenti non voterebbero programmi più "moderati". A questo punto ci si chiede se sia corretto proporre anche in Italia una "deriva Zapaterista" (in senso propositivo di programma), visto che tutto questo splendore riformista e laicista a casa sua a quanto pare non esiste... perché allora dovremmo realizzare in Italia le cose che Zapatero non fa in Spagna, considerato anche che mediamente l'elettorato italiano è ancora meno "spinto" a sinistra rispetto a quello spagnolo ?


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domenica, dicembre 23, 2007

A Natale siamo tutti più buoni...

Treviso, offensiva leghista "I musulmani sono un tumore" - cronaca - Repubblica.it

La cosa curiosa è che a portare avanti posizioni così oltranziste siano proprio persone che poi vorrebbero ergersi a difensori dei "valori cristiani". E' del tutto incoerente che un leghista, al grido di "facciamo vedere che siamo diversi da loro" proponga poi ciò di cui si lamenta riguardo ai paesi come l'Arabia Saudita, in cui non è consentita la pratica della religione cristiana. Operano quindi una sorta di ritorsione, cosa di cui non mi pare si trovi traccia in nessun Vangelo... Se si vuole dimostrare di essere "diversi" o "migliori", bisognerebbe testimoniarlo con gli atti concreti, non con vuoti proponimenti e parole d'ordine (salvo poi magari sposarsi con rito celtico o partecipare a cerimonie "paganeggianti" tipo quella dell'ampolla del Po).

Proprio sotto Natale, quando l'accoglienza, la comprensione, la pace "universale" dovrebbero essere tratti distintivi di chi si vuole definire cristiano, arrivano provvedimenti e dichiarazioni che a quanto riporta l'articolo, imbarazzano anche compagni di viaggio come quelli di Forza Italia, che in questi anni hanno coperto qualsiasi nefandezza uscisse dalle bocche leghiste: segno che forse questa volta si è andati oltre il sopportabile. Comunque, penso che alla fine Gentilini avrà comunque guadagnato consenso, e FI si turerà il naso, dicendo che è stato frainteso e cose simili...

E' poi chiaro che ognuno ha diritto alle proprie opinioni, ed anzi si deve riconoscere a Gentilini e ai leghisti che sicuramente non si nascondono dietro ad un dito riguardo il loro "odio" per tutto quanto è diverso dalla loro "normalità", però che poi non vengano ad ergersi a difensori dei valori della cristianità contro l'invasione islamica, perché di simili farisei non se ne sente certo il bisogno.



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giovedì, dicembre 20, 2007

C'è più gusto ad essere italiani...

...quando non ci si vuole per forza piangere addosso, sostenendo che da noi va sempre e comunque tutto male, e che gli altri sono sempre e comunque più bravi di noi. Anzi, di solito l'italiano mediamente si "bea" di avere un sacco di difetti, ed anche quelli che riconosce come "pregi" in molti casi lo sono per l'uso improprio che ne viene fatto (rete di conoscenze, furbizia, etc.).
Però ci sono anche situazioni in cui in effetti alla fine è piacevole essere italiani per quello che si è realmente e che si riesce a produrre nell'ambito anche internazionale. Ovviamente mi riferisco al paziente lavoro di diplomazia che ha portato alla moratoria ONU sulla pena di morte. Con tutti i limiti pratici che questo tipo di pronunciamento ha, come minimo c'è il merito di aver portato avanti un "grande valore" in modo da metterlo nell'agenda del principale consesso mondiale "condiviso", per quanto oggi piuttosto privo di potere reale.

In questa vicenda ci sono più aspetti interessanti: per prima cosa, l'Italia conferma il suo impegno contro la pena di morte, cosa che tra l'altro mi pare sia condivisa dalla popolazione, quando i sondaggi sono fatti "a mente fredda" e non nelle ore successive ad un efferato atto di violenza... In secondo luogo, i nostri tanto bistrattati politici e diplomatici, che Berlusconi voleva ridurre a gente che portava a casa un "fatturato" per il Made in Italy, si sono rivelati sufficientemente abili per ottenere i consensi necessari, nonostante l'aperta ostilità di grandi ed influenti paesi ed il fatto che progetti del genere già in passato fossero naufragati perché qualcuno all'ultimo momento si era sfilato di fronte ad imposizioni dall'alto.

Insomma, per una volta, possiamo essere orgogliosi di quanto fatto dal nostro paese sulla scena internazionale, e magari potrebbe essere un'occasione per ripensare al fatto che non è tutto sbagliato quello che viene dall'Italia, sia come popolazione, sia come classe politica.


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sabato, dicembre 01, 2007

Giornalismo ?!?

Per la serie "giornalismo professionale", è divertente come in poche ore sia cambiata la notizia sulla pagina dell'Unità.it riguardante l'enciclica del Papa.

La versione attualmente on-line (1. Dicembre, ore 9 circa), recita:

"Nuova enciclica di Ratzinger. E stavolta, come fosse una novità, se la prende con il marxismo e la scienza. etc. etc."


Posto che non mi stupisco che il Papa non sia un propugnatore del marxismo (se non altro per incompatibilità tra la sua funzione e l'ateismo), mentre sul fatto che "se la prende con la scienza" si potrebbe forse auspicare una critica più articolata rispetto ad uno slogan che uno penserebbe di trovare su Il Giornale o in bocca ad Emilio Fede, la cosa interessante era il testo della prima versione pubblicata, nel pomeriggio del giorno prima, che era un po' più esplicita:

"Puntuale come la morte e le tasse, arriva la nuova enciclica di
Ratzinger. E stavolta, come fosse una novità, se la prende con il
marxismo e la scienza."


Ora, nella libertà di ognuno di pensare il peggio possibile dello scritto del Papa, mi pare uno stile un po' fuori luogo per un giornale che si vorrebbe "serio" e professionale. D'altra parte forse si sono resi conto dell'infortunio, perché hanno corretto precipitosamente il testo...

D'altra parte la revisione non è stata particolarmente profonda, perché anche nell'attuale articolo si legge:

«Il cielo non è vuoto», rivela Benedetto XVI nella “Spe salvi” (nella speranza salvati), seconda enciclica del suo pontificato, «ma non ne sappiano i particolari».


Che il cielo non sia vuoto, nella visione del Papa e di un cristiano, non è una grossissima rivelazione a dire la verità, anzi, è uno dei pilastri fondamentali. Carino poi che la lista degli argomenti degni di nota sia introdotta con:

Ma le perle sono molte.


Di solito l'espressione "perle" nell'italiano corrente si usa sia per qualcosa di valore, degno di nota, sia per indicare un madornale errore... La "lunga" lista peraltro contiene autocritica del cristianesimo, critica del protestantesimo, pronunciamenti sul destino ultraterreno dell'umanità: supponendo anche che "molte = 3", significa che il titolo principale "Contro marxismo e scienza l'enciclica di Ratzinger" è fondamentalmente sbagliato e fuorviante, a voler essere generosi. A non volerlo essere, è fatto apposta per indirizzare il lettore che non vada oltre il titolo o comunque che dia una scorsa veloce al testo dell'articolo.

Comunque, devo ringraziare, questa volta, l'Unità: non mi sarebbe mai venuto in mente, ma mi sono accorto che la professionalità nel giornalismo è ormai un optional rispetto alla faziosità (perché nessuno vieta di esprimere critiche durissime in un articolo apposito, ma la "cronaca" dovrebbe essere meno partigiana possibile), al punto che anche il resoconto di Repubblica sullo stesso argomento è sicuramente più equilibrato (e Repubblica non è certo un giornale sospettabile di simpatie per il Vaticano), e quindi ho deciso che la cosa più intelligente da fare a questo punto è di scaricarmi il testo originale e leggermelo per conto mio, per cercare di capire davvero cosa c'è scritto.


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