sabato, ottobre 20, 2007

Ma cosa li paghiamo a fare ?

Ora, io sono un sostenitore del fatto che la politica è una cosa seria, che un certo populismo è puramente demagogico e che tutto sommato è giusto che chi lavora in politica sia un serio professionista, con competenze specifiche ed una reale professionalità. Il problema è quando si leggono perle di questo tipo:

Il ministro riconosce poi, come ha fatto anche il titolare delle
Infrastrutture Antonio Di Pietro nel suo blog, la propria fetta di
responsabilità nell'accaduto "per non aver controllato personalmente e
parola per parola il testo che alla fine è stato sottoposto al
Consiglio dei Ministri". Il disegno di legge è stato approvato la
settimana scorsa dal governo e già nei prossimi giorni dovrebbe essere
preso in esame alla Camera.

Visto che già ai tempi (mi pare) del primo governo Berlusconi, l'allora ministro Maroni non ci aveva fatto una grossa figura ad ammettere di aver firmato una legge di un altro dicastero senza averla letta (mi pare fosse il decreto Biondi), bisogna ammettere che non è molto bello sapere che un ministro non legge nemmeno quello che il suo ministero propone, soprattutto nel caso di una legge che tutto sommato va ad interessare e regolamentare le modalità con cui ci si esprime pubblicamente in Italia. E non salva certo la situazione con:

"Pensavo - prosegue Gentiloni - che la nuova legge sull'editoria
confermasse semplicemente le norme esistenti, che da sei anni prevedono
sì una registrazione ma soltanto per un ristretto numero di testate
giornalistiche on line, caratterizzate da periodicità, per avere
accesso ai contributi della legge sull'editoria"
Speriamo che almeno il suo auspicio di una correzione in Parlamento risulti più "centrato" delle ipotesi che aveva fatto sul contenuto della legge, e che non ci siano al momento buono altre distrazioni poco opportune...




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mercoledì, ottobre 17, 2007

La casualità

Probabilmente è tutta una coincidenza, ma in tal caso potrebbe essere interessante capire, sotto il profilo scientifico, quale è la probabilità che una proposta, come quella di togliere i finanziamenti all'istituto di ricerca della Montalcini, venga proprio pochi giorni dopo che la senatrice ha avuto un aperto diverbio pubblico con Francesco Storace, dimostrando di non farsi intimidire né dalle ironie sui pannolloni, né dalle cadute di stile (oggi voglio essere buono...) sulle stampelle che le porterebbe direttamente a casa. Perché ovviamente quando la Lega sostiene non ci sia alcuna intenzione "punitiva", ci credono tutti...


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lunedì, ottobre 01, 2007

Finalmente qualcuno se ne è accorto...

MODENA: IN BICI SUI MARCIAPIEDI? COMUNE DICE 'NON FATELO'


Era pure ora che qualcuno si accorgesse della sostanziale impunità di cui godevano i ciclisti nelle nostre città. In nome di un non ben compreso "ecologismo sopra tutto", il solo fatto di muoversi con un mezzo non inquinante era divenuto un lasciapassare che consentiva di salire sulla nuca dei pedoni che stavano percorrendo portici e marciapiedi. E di solito, eventuali rimostranze da parte degli stessi pedoni erano accolte con, nel migliore dei casi, gesti di insofferenza.

Il fatto che la bici non inquini non significa che le è consentito tutto: marciapiedi, sensi unici contromano, semafori rossi, precedente e stop ignorati. Speriamo che si prosegua in questa direzione, non solo a Modena, ma un po' dovunque. Poi si potrebbe passare ai pedoni, in modo che quando si chiede il (giusto) rispetto delle regole della strada e della civile convivenza, lo si faccia per tutti e non solo per coloro che sono "colpevoli" di guidare un'automobile...



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