Ora, io sono un sostenitore del fatto che la politica è una cosa seria, che un certo populismo è puramente demagogico e che tutto sommato è giusto che chi lavora in politica sia un serio professionista, con competenze specifiche ed una reale professionalità. Il problema è quando si leggono perle di questo tipo:
Visto che già ai tempi (mi pare) del primo governo Berlusconi, l'allora ministro Maroni non ci aveva fatto una grossa figura ad ammettere di aver firmato una legge di un altro dicastero senza averla letta (mi pare fosse il decreto Biondi), bisogna ammettere che non è molto bello sapere che un ministro non legge nemmeno quello che il suo ministero propone, soprattutto nel caso di una legge che tutto sommato va ad interessare e regolamentare le modalità con cui ci si esprime pubblicamente in Italia. E non salva certo la situazione con:
Il ministro riconosce poi, come ha fatto anche il titolare delle
Infrastrutture Antonio Di Pietro nel suo blog, la propria fetta di
responsabilità nell'accaduto "per non aver controllato personalmente e
parola per parola il testo che alla fine è stato sottoposto al
Consiglio dei Ministri". Il disegno di legge è stato approvato la
settimana scorsa dal governo e già nei prossimi giorni dovrebbe essere
preso in esame alla Camera.
Visto che già ai tempi (mi pare) del primo governo Berlusconi, l'allora ministro Maroni non ci aveva fatto una grossa figura ad ammettere di aver firmato una legge di un altro dicastero senza averla letta (mi pare fosse il decreto Biondi), bisogna ammettere che non è molto bello sapere che un ministro non legge nemmeno quello che il suo ministero propone, soprattutto nel caso di una legge che tutto sommato va ad interessare e regolamentare le modalità con cui ci si esprime pubblicamente in Italia. E non salva certo la situazione con:
"Pensavo - prosegue Gentiloni - che la nuova legge sull'editoriaSperiamo che almeno il suo auspicio di una correzione in Parlamento risulti più "centrato" delle ipotesi che aveva fatto sul contenuto della legge, e che non ci siano al momento buono altre distrazioni poco opportune...
confermasse semplicemente le norme esistenti, che da sei anni prevedono
sì una registrazione ma soltanto per un ristretto numero di testate
giornalistiche on line, caratterizzate da periodicità, per avere
accesso ai contributi della legge sull'editoria"
Powered by ScribeFire.