giovedì, agosto 16, 2007

Stupore ?!?

"Sapevamo dei giocattoli pericolosi" Dichiarazione choc di un dirigente cinese - esteri - Repubblica.it

Ormai molto si è parlato della vicenda dei giocattoli nocivi. Scommetto che non sarà la prima né l'ultima volta che un prodotto cinese risulterà di cattiva qualità. D'altra parte succede anche in produzioni non necessariamente lontane dall'Europa, non si vede perché non debba accadere dove il profitto al momento pare essere l'unica regola da cui tutto discende (e che, incidentalmente, è il motivo per cui tante aziende occidentali ci producono...)

Quello che mi stupisce è il fatto che ci si stupisca (!). In generale, mi pare di poter dire che in Cina la considerazione per l'elemento umano è piuttosto marginale, sia esso lavoratore, consumatore, cittadino o un mix di queste cose. A questo punto, e sempre considerata la stella polare del profitto massimo, non si capisce perché gli imprenditori cinesi dovrebbero farsi problemi a considerare trascurabili i diritti dei consumatori europei. In più, spesso non sono nemmeno loro che "ci mettono la faccia", perché si tratta di sottolavorazioni di prodotti venduti poi da marchi occidentali.

Da come la vedo io, la maniera migliore di cercare di arginare l'invasione dei prodotti cinesi, e magari ricondurre la Cina ad un comportamento, se non virtuoso, un po' meno selvaggio di quello attuale, potrebbe essere di imporre rigorosi controlli di sicurezza sui prodotti (del tutto o in parte) in Cina. In poche settimane si è passati dal dentifricio con antigelo ai giocattoli tossici o pericolosi. Finché si trattava "solo" di prodotti di bassa qualità, si poteva ancora discutere (costa poco, se ti si rompe ti incazzi un attimo e poi ne compri un altro), ma quando questo comincia ad avere conseguenze sulla salute delle persone (e qui ci metto anche la pericolosissima vettura cinese che si è malamente demolita in un normale crash test nei mesi scorsi), credo che nemmeno il WTO possa opporsi a restrizioni. O meglio, non può opporsi al fatto che, per entrare sul "mio" mercato, io imponga (a tutti) le "mie" regole: starà poi ai diversi produttori, compresi quelli cinesi, adeguarsi.


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