giovedì, dicembre 27, 2007

Ohibò, mi si è ristretto lo Zapatero...

Non capisco bene, dopo che per anni Zapatero ci è stato presentato come un modello per il centro-sinistra italiana, uno che finalmente faceva rigare dritto i cattolici che in Spagna non si volevano rassegnare alla modernizzazione del Paese, uno che diceva le cose come stanno a vescovi e prelati, insomma, "Viva Zapatero" e compagnia cantante.

Oggi si scopre, su un giornale non sospettabile come l'Unità, che non è tutto così rosa come lo si è dipinto:
"La scontentezza della sinistra non è, come si diceva, infondata. Non si
sa, per esempio, dove un grande giornale italiano abbia pescato la
notizia che Zapatero ha eliminato i privilegi fiscali della Chiesa, ha
tolto i sussidi pubblici alle scuole private religiose e si appresta a
rimettere in discussione il Concordato. Nulla di tutto ciò: i privilegi
fiscali sono stati contestati dalla Commissione europea e non dal
governo spagnolo; i sussidi alle scuole religiose non sono stati
toccati, e nessuno pensa a ridiscutere il Concordato. Di fatto, in
questa legislatura i fondi pubblici destinati alla Chiesa sono
aumentati, e dal programma elettorale è scomparso qualsiasi accenno a
un ampliamento della legge sull'aborto e a una legge sull'eutanasia.
Non c'è da meravigliarsi che un simile atteggiamento, di fronte a una
Chiesa belligerante che ne fa di tutti i colori, disturbi l'elettorato
laico."


Non so in effetti dove si sia presa la notizia citata sui privilegi fiscali, ma è vero che anche l'Unità negli ultimi anni ha creato l'icona di Zapatero come il modello perfetto per un premier di sinistra non sottoposto alle gerarchie... scoprire, nel giro di una notte, che non è così e poi dire che sono altri che hanno sbagliato non mi pare un bel modo di fare giornalismo.

Seconda considerazione: la Spagna era stata proposta come modello di un paese di tradizione cattolica che andava verso un laicismo spinto, grazie anche a Zapatero. Evidentemente così non è, o comunque la cosa non piace necessariamente ad alcune parti della popolazione. E queste parti sono elettoralmente importanti, se è vero che convincono il partito di governo a cambiare programma in modo così consistente. Evidentemente, non è che gli spagnoli siano così ansiosi di cambiare, altrimenti non voterebbero programmi più "moderati". A questo punto ci si chiede se sia corretto proporre anche in Italia una "deriva Zapaterista" (in senso propositivo di programma), visto che tutto questo splendore riformista e laicista a casa sua a quanto pare non esiste... perché allora dovremmo realizzare in Italia le cose che Zapatero non fa in Spagna, considerato anche che mediamente l'elettorato italiano è ancora meno "spinto" a sinistra rispetto a quello spagnolo ?


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