giovedì, dicembre 20, 2007

C'è più gusto ad essere italiani...

...quando non ci si vuole per forza piangere addosso, sostenendo che da noi va sempre e comunque tutto male, e che gli altri sono sempre e comunque più bravi di noi. Anzi, di solito l'italiano mediamente si "bea" di avere un sacco di difetti, ed anche quelli che riconosce come "pregi" in molti casi lo sono per l'uso improprio che ne viene fatto (rete di conoscenze, furbizia, etc.).
Però ci sono anche situazioni in cui in effetti alla fine è piacevole essere italiani per quello che si è realmente e che si riesce a produrre nell'ambito anche internazionale. Ovviamente mi riferisco al paziente lavoro di diplomazia che ha portato alla moratoria ONU sulla pena di morte. Con tutti i limiti pratici che questo tipo di pronunciamento ha, come minimo c'è il merito di aver portato avanti un "grande valore" in modo da metterlo nell'agenda del principale consesso mondiale "condiviso", per quanto oggi piuttosto privo di potere reale.

In questa vicenda ci sono più aspetti interessanti: per prima cosa, l'Italia conferma il suo impegno contro la pena di morte, cosa che tra l'altro mi pare sia condivisa dalla popolazione, quando i sondaggi sono fatti "a mente fredda" e non nelle ore successive ad un efferato atto di violenza... In secondo luogo, i nostri tanto bistrattati politici e diplomatici, che Berlusconi voleva ridurre a gente che portava a casa un "fatturato" per il Made in Italy, si sono rivelati sufficientemente abili per ottenere i consensi necessari, nonostante l'aperta ostilità di grandi ed influenti paesi ed il fatto che progetti del genere già in passato fossero naufragati perché qualcuno all'ultimo momento si era sfilato di fronte ad imposizioni dall'alto.

Insomma, per una volta, possiamo essere orgogliosi di quanto fatto dal nostro paese sulla scena internazionale, e magari potrebbe essere un'occasione per ripensare al fatto che non è tutto sbagliato quello che viene dall'Italia, sia come popolazione, sia come classe politica.


Powered by ScribeFire.

Nessun commento: