domenica, maggio 13, 2007

Non sa / Non risponde

Visto che in Italia in questi giorni sembra che i problemi siano solo Dico, Family Day, CEI e compagnia, mi è venuta da tirare qualche somma dopo questa orgia di discussioni, manifestazioni, dichiarazioni e compagnia bella.



La sintesi a cui sono arrivato è forse banale e discutibile, ma amara ed al momento non vi vedo alternative praticabili: fino a quando il centrosinistra, schieramento per il quale ho votato, non chiarirà meglio i rapporti interni delle sue componenti e la pari dignità di queste di fronte ai problemi anche etici del dibattito politico, non avrà nuovamente il mio voto.



Questo ovviamente non significa che voterò centrodestra, perché il modello di società del centrodestra non lo ritengo accettabile in molti elementi, e come minimo discutibile in altri. Per la prima volta nella mia carriera di elettore, mi trovo in una sorta di limbo, per cui non mi riconosco sufficientemente in nessuna delle due coalizioni per decidere di supportarne una, pur turandosi il naso.



In tutta questa discussione, che si è sviluppata su giornali, TV e media assortiti, nonostante il fatto che io sia sempre stato piuttosto critico su alcune prese di posizione della Chiesa, del Papa, delle gerarchie, mi sono sentito piuttosto urtato dal fatto che "cattolico" sia stato usato come sinonimo, di volta in volta, di oscurantista, medievalista, reazionario, retrogrado, razzista e chi più ne ha più ne metta. Fare di ogni erba un fascio è sempre sbagliato, e le generalizzazioni di cui si è più volte accusata la propaganda berlusconiana, in questo caso sono state fatte con pochissima cura nei confronti di partner di maggioranza e di governo.



All'interno dell'Unione non c'è stata a mio avviso la sensibilità di accettare anche le opinioni dei cattolici come "degne" di considerazione e di discussione, come quelle di altre componenti, ma sono sempre state liquidate sbrigativamente come vecchiume reazionario. Divertente che poi queste etichette siano spesso attribuite da partiti che si definiscono "comunisti", come se la storia non avesse già dato un chiaro giudizio su questo tipo di organizzazione sociopolitica...



Interessante poi il fatto è che io personalmente sono a favore dell'estensione dei diritti alle coppie conviventi (il fatto che poi sia una legge sui Dico o una modifica del codice civile è un tecnicismo di cui non mi intendo, se il risultato è lo stesso poco mi interessa): la mia posizione non è quindi legata allo specifico della questione, ma al "metodo" che è emerso nel corso del dibattito. Insomma, pur essendo tutto sommato favorevole al principio in discussione, non mi sono sentito rappresentato, ed anzi, mi sono sentito attaccato, come cattolico, da esponenti di partiti per i quali ho votato, esprimendo il voto per la coalizione nel suo complesso.



Sinceramente spero in una ricomposizione della vicenda, ma ci sono molti segnali che mi fanno pensare il contrario, anzi la tendenza alla radicalizzazione delle divisioni... poi vedremo come farà a stare insieme un raggruppamento che vede posizioni diametralmente opposte nella visione della società, come quelle di Capezzone e Giordano... per ora hanno un "nemico" comune, che permette di superare (o meglio nascondere) le divisioni interne.





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