mercoledì, giugno 08, 2005

Braccialetti elettronici, ma non ai detenuti...

Braccialetti elettronici a dipendenti - Allarme a Londra: "Così ci spiano". Per la serie "Non sempre la tecnologia porta benefici alle persone".... Credo che si inserisca nel filone in costante aumento del controllo continuo dell'operato dei lavoratori, in modo che siano produttivi tutto il tempo che passano in azienda, senza alcun tempo morto/pausa.

Il problema penso che diventi psicologico e motivazionale. Personalmente non credo che la maggior parte dei lavoratori vada a lavorare apposta per non fare nulla tutto il giorno, sfruttare l'azienda per farsi i fatti propri e via dicendo. Insomma, il fatto di impedire a chiunque di poter "regolare" quando possibile i ritmi di lavoro alla propria situazione personale del momento, penso che renda il posto di lavoro un posto "nemico", dove paradossalmente il lavoratore si sente a disagio, perché sa che non si fidano di lui. In questo caso, è evidente che viene a mancare il rapporto di fiducia col datore di lavoro, si instaura un clima di sospetto reciproco, ed alla fine un lavoratore è pure tentato di mettersi davvero a fare i fatti suoi, lavorando il minimo indispensabile...

In effetti l'esordio dell'articolo, secondo cui nelle visioni futuristiche i lavori manuali ripetitivi dovevano essere lasciati alle macchine controllate dall'uomo, mentre nella realtà si sta trasformando nell'esatto opposto dà da pensare. Non è che lo sfruttamento delle possibilità della tecnica stia andando nella direzione sbagliata ?

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