Una premessa iniziale molto importante: sono convinto che la questione delle unioni di fatto (etero ed omosessuali) richieda una normativa, possibilmente in tempi non biblici.
Detto questo, trovo l'atteggiamento di alcuni sindaci negli ultimi mesi, segnatamente Merola e Marino, concettualmente sbagliato.
Non è sbagliata in sé la battaglia per i diritti, ognuno può fare tutto quello che vuole, ovviamente, e ci mancherebbe. Il problema è in quale veste lo si fa, quando si riveste una carica istituzionale. E soprattutto quando si crea un conflitto con altri poteri dello stato, depotenziandone l'autorità.
Giusto o sbagliato che sia, se il ministero dell'interno, o il prefetto, sono contrari alla registrazione ufficiale di atti, e gli stessi sindaci ammettono che stanno facendo un'azione dimostrativa per rendere visibile la situazione e richiedere una normativa, non si sta facendo il proprio "dovere". E, mentre sono d'accordo che il sig. Merola, o il sig. Marino, come privati cittadini, o esponenti politici con le loro idee legittime, possano benissimo farlo, ritengo che non debbano coinvolgere la carica istituzionale.
A questo punto, è ovvio che l'unica strada percorribile dai prefetti sia di annullare tutti questi atti, perché ovviamente non si può accettare una palese violazione delle leggi senza reazione alcuna, un precedente molto pericoloso che altri potrebbero sfruttare per istanze diverse. Questo ovviamente creerà una serie di contenziosi legali, tribunali, etc. che non faranno certo
Insomma, una causa giusta, ma un modo di procedere del tutto sbagliato.
Detto questo, trovo l'atteggiamento di alcuni sindaci negli ultimi mesi, segnatamente Merola e Marino, concettualmente sbagliato.
Non è sbagliata in sé la battaglia per i diritti, ognuno può fare tutto quello che vuole, ovviamente, e ci mancherebbe. Il problema è in quale veste lo si fa, quando si riveste una carica istituzionale. E soprattutto quando si crea un conflitto con altri poteri dello stato, depotenziandone l'autorità.
Giusto o sbagliato che sia, se il ministero dell'interno, o il prefetto, sono contrari alla registrazione ufficiale di atti, e gli stessi sindaci ammettono che stanno facendo un'azione dimostrativa per rendere visibile la situazione e richiedere una normativa, non si sta facendo il proprio "dovere". E, mentre sono d'accordo che il sig. Merola, o il sig. Marino, come privati cittadini, o esponenti politici con le loro idee legittime, possano benissimo farlo, ritengo che non debbano coinvolgere la carica istituzionale.
A questo punto, è ovvio che l'unica strada percorribile dai prefetti sia di annullare tutti questi atti, perché ovviamente non si può accettare una palese violazione delle leggi senza reazione alcuna, un precedente molto pericoloso che altri potrebbero sfruttare per istanze diverse. Questo ovviamente creerà una serie di contenziosi legali, tribunali, etc. che non faranno certo
Insomma, una causa giusta, ma un modo di procedere del tutto sbagliato.